Dark Kitchen: cosa sono e perché stanno avendo un successo inaspettato
Il mondo della ristorazione è in continua evoluzione, complici lo scenario attuale e il crescente successo delle app di food delivery. La degustazione dei cibi, sempre più spesso, è ambientata fra le pareti domestiche, in compagnia della famiglia, degli amici più stretti e, perché no, della propria serie tv preferita. In questo contesto, la Dark Kitchen è un fenomeno destinato ad affermarsi quale modello alternativo alla ristorazione di tipo tradizionale, per questioni logistiche e non solo. In cosa consiste più esattamente e quali scelte comporta dal punto di vista organizzativo?
Dark kitchen: cos’è e come funziona
Il food delivery è entrato prepotentemente a far parte delle abitudini quotidiane, ponendo nuove sfide al settore della ristorazione. Se un tempo mangiare al ristorante voleva dire essenzialmente condividere un rito collettivo e dividere lo spazio con altri avventori, tra il viavai di camerieri affaccendati con menu e vassoi, oggi l’esperienza si ambienta sempre più spesso all’interno di spazi privati. Le creazioni gastronomiche, di conseguenza, nascono talvolta all’interno di cucine “invisibili”, riservate esclusivamente a chef, fattorini e altri addetti ai lavori che gestiscono le operazioni di preparazione e di consegna del cibo. È la cosiddetta Dark kitchen, uno spazio “chiuso” alla clientela, dove l’ordinazione, trasmessa via app, si traduce in un’offerta su misura: il prodotto, quindi, viene affidato ai rider, incaricati di raggiungere l’indirizzo del cliente. Idealmente, la Dark kitchen deve essere in grado di gestire un bacino di richieste il più ampio possibile, anche dal punto di vista geografico: proprio per questo, può diventare un punto di aggregazione per chef che rappresentano diversi ristoranti con menu e collocazioni variegate.
Il laboratorio della Dark Kitchen
La Dark kitchen, per sua natura, punta alla massima efficienza per raggiungere gli obiettivi di qualità e di varietà dell’offerta. Dal punto di vista dell’equipaggiamento, niente può essere lasciato al caso: le attrezzature professionali al suo interno devono soddisfare esigenze mutevoli e carichi di lavoro intensi. Per garantire risultati eccellenti, la Dark kitchen deve curare perfettamente anche gli aspetti legati alla conservazione del cibo.
Le attrezzature refrigerate ISA offrono performance al top per il laboratorio della Dark kitchen, spaziando fra abbattitori, tavoli, vetrine e armadi a risparmio energetico. Fra le soluzioni più complete del settore spiccano le attrezzature professionali della gamma Lab di ISA, con una linea diversificata di cantine, armadi food & beverage, espositori e conservatori in versione plug-in o remotizzata. Risparmio energetico, linee rigorose ed ergonomiche accomunano i prodotti professionali per lo stoccaggio degli alimenti, alimentati con refrigeranti naturali – in linea con la normativa europea – con un duplice vantaggio: sostenibilità ambientale e riduzione dei costi. Grazie alla tecnologia ISA Connect, inoltre, è possibile monitorare il funzionamento dei prodotti da remoto 24/7, per gestire il flusso di produzione e la corretta conservazione dei cibi.
La progettazione del layout
Le soluzioni avanzate nel campo della scienza e dell’architettura del freddo convivono con un’ampia varietà di opzioni a livello di layout. La gamma Abaco di arredi per pubblici esercizi si caratterizza per il servizio di configurazione mirato, grazie al quale è possibile equipaggiare nel modo più efficiente gli spazi grandi e piccoli. Celle refrigerate, banchi bar, retrobanchi e drop-in da incasso e canalizzabili si incastrano al centimetro, componendo un ambiente di lavoro pratico e razionale. Anche per le attrezzature Lab è disponibile un configuratore 3d intuitivo, per progettare agilmente il laboratorio ed elaborare gli ordini in tempo reale.